Thinking Sustainability


Verso un nuovo progetto di società

di Gian Paolo Cesaretti – Presidente della Fondazione Simone Cesaretti

La Sostenibilità del Benessere

Se oggi si dovesse definire con una sola parola la fase storica che stiamo vivendo, il termine “precarietà” sarebbe il più appropriato.

Il processo di globalizzazione, accanto ad indubitabili meriti, ha innescato nella società continui processi di “aggiustamento”, a cui non tutti gli individui, i sistemi locali, le nazioni, hanno potuto o saputo rispondere positivamente. Ciò, in particolare, a causa della globalizzazione dei mercati, non accompagnata dalla globalizzazione dei diritti e delle regole. A livello planetario e locale si sono così venuti ad accentuare squilibri nelle performance di sviluppo e diseguaglianze nei livelli di benessere, tra categorie sociali e classi di età. In questo scenario, il principio di equità, da valore universale, per lunghi anni al centro di preoccupazioni di economisti, sociologi, politici, è sempre più divenuto un obiettivo difficilmente raggiungibile. Più in particolare, in una società globale, dove la “Visione Mercantile” del Benessere ha prevalso su tutte le altre, troppo spesso ci si è concentrati su strategie competitive di carattere congiunturale, giocate su ogni forma possibile di dumping. All’interno di questa logica i giacimenti ambientali e il capitale umano hanno subito lo stress maggiore. Da qui, la strisciante e crescente marginalizzazione del principio di Equità inter-generazionale e intra-generazionale. Rispetto a quest’ultima, soprattutto i giovani hanno pagato e continuano a pagare il prezzo più alto della “precarietà”. Prezzo “altissimo” in termini di perdita di fiducia in questa società, un acuto senso di non appartenenza, la sfiducia nella possibilità di partecipare e progettare, la perdita di valori “alti” di riferimento. Se, come viene affermato da più parti, i giovani costituiscono l’architrave di una società globale che voglia proiettarsi nel futuro è necessario ammettere che il “Sistema Giovani” e, con esso la «Società Globale» sono a rischio. Ciò, per due fondamentali ragioni: – I giovani non riescono più a proiettarsi nel futuro perché oggi mancano le condizioni per una loro partecipazione attiva nella attuale società. – Essi soffrono dell’assenza di “un Progetto di Società” che consenta loro di avere un orizzonte sostenibile rispetto a cui proiettarsi. Va dunque ridefinito, innanzitutto, un “Nuovo Progetto di Società”, basato su valori e principi, inclusivo, ma soprattutto in grado di offrire una “Visione Integrata” del concetto di Benessere e della sua sostenibilità.

Ma quali sono i cardini su cui puntare l’attenzione e, attraverso quale processo decisionale è possibile mettere in atto quelle azioni che possono concorrere al Sustainability Empowerment, cioè “la capacità di rendere il diritto alla Sostenibilità principio costitutivo di un nuovo progetto di società, dove il benessere e la sua sostenibilità ne costituiscono l’obiettivo strategico fondamentale”.

La Fondazione Simone Cesaretti reputa che due siano i cardini su cui debba poggiare la costruzione di una strategia di Sustainability Empowerment:

– le Condizioni di Sostenibilità

– la definizione di Nuovi Paradigmi capaci di incidere sulle determinanti del Benessere, secondo un approccio responsabile e condiviso, rispetto alle condizioni di sostenibilità.